Dopo tanti anni finalmente hai deciso di costruire una piscina nel giardino di casa, per poter soggiornare con gli amici nella stagione estiva tra tuffi e barbeque, far divertire i bambini senza andare in spiagge affollate, e per valorizzare la parte estetica della tua casa; ma ti sorge una domanda: da dove cominciare?

La prima cosa da fare quando si decide di edificare una piscina, è ottenere l’autorizzazione per costruirla.

Questa operazione richiede l’intervento di personale qualificato, come geometri o architetti, affinché ti guidino verso la richiesta di permessi ed autorizzazioni necessarie.

Le normative in atto variano in base ad ogni comune, che gestisce le tempistiche e gli iter necessari per iniziare i lavori.

In primis è opportuno stabilire se il terreno sul quale si intende costruire è sottoposto a vincoli ambientali e se ci sono delle normative che prescrivono delle determinate caratteristiche da rispettare.

Occorre pertanto rivolgersi all’ufficio Edilizia Privata presso il proprio comune.

Se non ci sono vincoli, è sufficiente presentare in comune la SCIA, una documentazione che sta per Segnalazione Certificata di Inizio Lavori, gestita da ingegnere o architetto o geometra, su scelta del committente.

Il comune ha 30 giorni di tempo per presentare riscontri sulla documentazione presentata dal privato, dopo di che possono iniziare i lavori.

Finiti i lavori di costruzione, al geometra spetta il compito di presentare la Dichiarazione di conformità al Comune, al quale va segnalata la fine dei lavori.
Dopo di che vi  è l‘accatastamento della piscina, indispensabile affinché porti valore alla casa.

 

ONERI COMUNALI, QUANTO COSTANO?

Gli oneri comunali partono dai 1.000 ai 2.000 euro circa, tra documenti, verifiche, sicurezza, direzione lavori.

 

 

COSA FACCIO SE IL TERRENO E’ SOTTOPOSTO A VINCOLI?

Se il terreno è sottoposto a qualche vincolo ambientali è necessario richiedere il permesso per costruire da parte delle commissioni paesaggistiche o urbanistiche relative al vincolo che interessa l’area. Solo dopo sarà possibile presentare in Comune la SCIA e iniziare i lavori.

Al temine dei lavori è necessaria la dichiarazione di conformità e l’accatastamento della piscina.

 

 

INCENTIVI PUBBLICI: TUTTO SULL’IVA AGEVOLATA

A seconda delle situazioni, potresti usufruire dellIVA agevolata al 4% o al 10%.

Se la piscina viene riconosciuta come pertinenza di un’abitazione non di lusso può essere applicata l’IVA agevolata al 4%. La casa non deve rientrare nella categoria “abitazione di lusso”. È sufficiente cioè che non sia accatastata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Per rientrare in questa categoria

non devi essere titolare esclusivo, o in comune con il coniuge, di un’altra abitazione nello stesso Comune in cui si trova la casa di cui la piscina diventerà pertinenza;

non devi avere diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione o nuda proprietà su un’altra casa, per la quale tu abbia già usufruito dell’agevolazione “prima casa”, su tutto il territorio nazionale.

IVA AL 10%

Se l’edificio abitativo dove verrà installata la piscina non è classificabile come “prima casa”, non accatastato come immobile di lusso, quindi non rientra nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9, è possibile applicare l’aliquota IVA ridotta del 10%.

IVA AL 22%

Nel caso in cui l’abitazione fosse accatastata in una delle categorie A/1, A/8, A/9 la costruzione della piscina rimane nell’aliquota IVA ordinaria del 22%.